L’inferno esiste. E si trova nel cuore della foresta Amazzonica. È qui che si è spinto il regista Eli Roth, alla volta di un oltretomba verde e pericolosissimo. Dove, armato di fotocamere Canon 5D, l’unica strumentazione in grado di sopportare il clima di quel luogo inospitale, ha filmato una tribù sperduta nella fitta giungla.

Welcome to the jungle

L’esperienza di Fitzcarraldo (1981) di Werner Herzog ha fatto scuola. Ben noti sono i rischi e i pericoli che il regista tedesco decise di correre pur di riprodurre la folle impresa del suo protagonista: portare l’opera lirica nella foresta Amazzonica, sfidando la natura, risalendo fiumi impetuosi, affrontando gli Indios e con loro trascinare un battello oltre una montagna. Il tutto senza alcun effetto speciale, spendendo ben 8 miliardi di lire che Herzog investì personalmente.

Eli Roth sul set di The Green Inferno

Le conseguenze fisiche di girare un film nel bel mezzo della giungla possono essere devastanti. Una lezione che ha imparato anche Eli Roth, durante la realizzazione di The Green Inferno.

Un giorno la pioggia sembrava non smettere mai e Antonio Quercia decise di includere il temporale nel girato, con un risultato strepitoso. Ma quando l’indomani la troupe tornò sul set, la spiaggia non c’era più: era stata completamente travolta dall’alluvione. E tutti si resero conto del pericolo che avevano corso.

Jungle Fever

Le vaccinazioni sono inevitabili. E lo stesso vale per le febbri che ne derivano: una conseguenza che ha interessato gran parte del cast. L’attrice Magda Apanowicz, (che nel film interpreta Samantha) durante le riprese si addormentò per la stanchezza. Per poi svegliarsi ricoperta di punture di insetto, con sangue ovunque e un enorme geco sulla gamba. Originaria di Vancouver, in Canada, ha definito l’esperienza sul set di The Green Inferno come “surreale e folle”. “Non sono tagliata per la giungla ” -ha detto- “Ma sono orgogliosa di me stessa per essere sopravvissuta”.

“Nessuno del cast ne è uscito illeso” –ha dichiarato Eli Roth- “Tutti gli attori hanno finito per tagliarsi, procurarsi lividi oppure essere morsi da qualcosa”.

Con questa avventura estrema, Roth ha immortalato qualcosa di incredibilmente bello e pericoloso in Amazzonia, trasmettendo tutta la sua passione per l’horror nella trama contorta del film.

Welcome to the jungle, questo è The Green Inferno. Sicuro di riuscire a sopravvivere?